due comunicati

riceviamo e  pubblichiamo questi due comunicati uno di  marcello saponaro dei verdi e uno di  locatelli e  zipponi di rifondazione;  nel primo  si dà notizia della procedura di infrazione, da parte della commisione eruopea contro l’Italia, per irregolarità riscontrate nella
convenzione conclusa tra Cal (Concessioni autostradali lombarde) e Brebemi
, con  il  rischio che  lo stato italiano si vedrà costretto a pagare pesanti sanzioni.  Nel secondo comunicato  si  dimostra ancora una volta come, grazie a Di Pietro, la Brebemi venga  finanziata con soldi  pubblici , alla faccia dell’opera a carico dei privati…

Milano, 9 novembre 2007  Il 17 ottobre
la Commissione europea ha aperto una
procedura di infrazione contro l’Italia per irregolarità riscontrate nella
convenzione conclusa tra Cal
(Concessioni autostradali lombarde) e Brebemi, la società che dovrebbe
realizzare l’autostrada direttissima Milano Bergamo Brescia.

 

Nella lettera di messa in mora inviata al governo
italiano, in possesso dei Verdi
(vedi allegato), la Commissione
scrive: "Sulla base (…) delle
informazioni
di cui dispone, la
Commissione considera che la convenzione conclusa nel
2007 tra CAL e la
società Brebemi è contraria alle regole della direttiva
2004/18/CE
(direttiva sulla aggiudicazione degli appalti
pubblici  n.d.r.), e segnatamente agli articoli da
56 a 61 di
tale direttiva.”

 

In particolare
Bruxelles critica: l’aumento dei costi oltre il 50 %
rispetto alla gara iniziale, l’assegnazione a Brebemi di opere ulteriori
per un importo di oltre
il 70%
della gara iniziale, l’assegnazione senza gara di altre opere
non previste inizialmente
(il tratto centrale della tangenziale est
esterna), l’aumento ingiustificato dei
pedaggi previsti (oltre il 60% in più)
, i costi di gestione aumentati più
del 200%, i costi del personale aumentati più del 100%, e, infine, la remunerazione degli azionisti della
Brebemi,
prevista al 3.59% nelle condizioni di gara, è stata aumentata al
4.17% in sede di convenzione.

 

Per queste
ragioni La Commissione osserva che le numerose
modifiche delle condizioni previste nella convenzione iniziale,
che
riguardano tanto l’oggetto della concessione (…) quanto la remunerazione del
concessionario (…) ed il meccanismo finanziario inizialmente previsti (…), appaiono modificare in maniera sostanziale
le condizioni sulla base delle quali la società Brebemi aveva vinto
la gara bandita per l’attribuzione della
concessione.”

 

Spiace dare una cattiva notizia a Formigoni
e a Cattaneo ma il 25 luglio scorso, all’indomani della
firma della nuova convenzione, l’avevamo detto:
la convenzione era da rifare, la Regione rispetti almeno
la legalità. Addirittura nel luglio 2005 chiedevamo di
indire una nuova gara europea
perché il progetto era cambiato e i costi
raddoppiati.

 

Nessuno ci ha ascoltato, non Formigoni e
Lunardi nel 2005 e non Cattaneo e Di Pietro nei mesi
scorsi.

Le fantasie formigoniane hanno le gambe corte: è
stato fin troppo facile affermare che “BreBeMi la pagano i privati” quando, per trovare i privati che “la
pagano” bisognava garantire un rendimento del capitale investito del 4.17%.

Quale altro investimento, oggi, viene garantito per 20 anni a un tasso
simile?

 

Entro i prossimi due mesi qualcuno dovrà
spiegare queste anomalie alla Commissione europea,
ma non sarà per nulla
facile trovare argomenti convincenti; quindi è probabile che la procedura di infrazione
finisca con una pesante sanzione per l’Italia.

Ora qualcuno dirà che sono i soliti burocrati di
Bruxelles che frenano le decisioni, ma forse sarebbe bene evitare figuracce
simili e, come minimo, annullare tutto e rifare la gara.

 

Se poi qualcuno volesse ascoltare per una volta quelli che
affermano che Brebemi aumenterà il traffico milanese
anziché
decongestionarlo, rovinerà il territorio, e sarà troppo costosa, sarebbe
meglio.

 

Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro, Consiglieri
regionali dei Verdi

 

 

 

BRE.BE.MI, LOCATELLI E ZIPPONI (RC-SE); DI PIETRO PROMETTE
175 MILIONI A PRIVATI IGNORANDO IL PARLAMENTO

 

“Non
ritiene il governo che i 175 milioni di euro inseriti in finanziaria
per sostenere gli extracosti derivanti dai lavori sulla Bre.Be.Mi e la
tratta dell’Alta velocità Milano-Venezia siano un indebito intervento
dello Stato a favore di un privato?

E’
la domanda, presentata dai deputati di Rc-SE, Ezio Locatelli e Maurizio
Zipponi, contenuta in una interrogazione rivolta al ministro delle
Infrastrutture Antonio di Pietro.

Il
ministro di Pietro – spiegano i deputati – ha recentemente promesso un
aiuto finanziario di 175milioni per i lavori di affiancamento della
Bre.Be.Mi con i binari dell’Alta Velocità, Milano-Venezia. Una
decisione presa al di fuori un corretto percorso istituzionale e che
configgendo con le normative europee obbligherebbe lo Stato ad
istituire una nuova gara. Il testo della convenzione licenziato dal
Parlamento – proseguono i deputati  – non
prevede un siffatto impegno. Tale opera, del resto inutile e faraonica
 dovrebbe essere realizzata da privati in
“project financing” quindi, a costo zero per lo Stato. In verità i
costi si riverserebbero sui cittadini e sulle istituzioni che a loro
volta si troverebbero obbligate ad aumentare le tasse per coprirli. Al
di là della nostra contrarietà a scelte sui modelli di trasporto senza
futuro, ci troviamo di fronte  ad un intervnento
che rischia di foraggiare, sotto mentite spoglie, un giro enorme di
interessi privati”.

 

 

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