Treviglio, chi era costui?

Se aprendo una qualsiasi cartina geografica della bassa bergamasca si nota, esattamente al centro, una cittadina di nome Treviglio, buttatela. Quella cartina è errata.

Treviglio non esiste.

Treviglio non ha 26162 abitanti.

Treviglio non ha una superficie di 31 chilometri quadrati.

Treviglio non ha  un sindaco di nome Ariella Borghi.

Treviglio non è il più grande comune tra tutti quelli interessati dalla BreBeMi.

Questa è l'unica conclusione logica a cui si è giunti in questi giorni, dato che la rappresentanza dei comuni bergamschi al tavolo regionale per la BreBeMi è costituita da Caravaggio, Romano di Lombardia e Bariano. 

Se Treviglio non è presente a discutere di BreBeMi con Formigoni, Anas e altri enti locali, vuol dire che ci siamo sbagliati tutti: Treviglio non esiste.

Difatti non è possibile che il comune più toccato dalla Brebemi, che più sentirà il passaggio di un'opera così devastante per il territorio, sia escluso dalla discussione. 

Per fortuna ci pensa il sempre puntuale senatore Pirovano della Lega Nord per l'indipendenza della Padania nonchè vicesindaco di Caravaggio a risolvere il dilemma: "mandarci (al tavolo regionale) chi è contrario vuol dire coltivare una serpe in seno".

Quindi secondo il door selector Pirovano, i comuni di Bariano, Romano e Caravaggio sono in (dato che sono tutti a favore della Brebemi), Treviglio è out (dato che è entrato di recente nell'associazione dei comuni per la mobilità sostenibile).

Ci domandiamo quindi quale possa essere l'utilità di un tavolo regionale il cui unico scopo sia l'appoggio incondizionato verso un progetto che è tutto, fuorchè essere esente da critiche.

Intanto il sindaco Ariella Borghi ha annunciato che l'esclusione del suo comune dal tavolo regionale la costringe a cercare nuove modalità di rappresentanza e ha già inviato una richiesta di incontro al ministro dei trasporti Di Pietro.

Speriamo che le nuove modalità non si fermino alle letterine a ministri di cui già conosciamo le infelici uscite.