…e ti pareva che ne dicessero una giusta!

Si è concluso alle 20.30 di ieri sera il Tavolo Politico a Palazzo Chigi tra governo e amministratori della Val Susa e in serata tutti i giornali titolano della soddisfazione del governo e dell'ormai ritornello obsoleto "la Torino-Lione si farà".

L'incontro veniva come tempo quasi al limite della scadenza dell'Osservatorio sulla Tav presieduto da Mario Virano, luogo tecnico in cui si sono confrontate le controparti su alcuni nodi, tecnici appunto, del tracciato. Pochi giorni fa il quotidiano torinese La Stampa, anticipava la nuova ipotesi di tracciato che ha accompagnato il dibattito sulla riunione di oggi. L'incontro serviva in realtà al governo per poter legittimare questo nuova ipotesi e proiettarsi al 23 di luglio, giorno in cui dovrà presentare alla UE la richiesta di finanziamento dell'opera, con qualcosa di concreto in mano. E così è stato, le dichiarazioni entusiaste dei ministri spostano tutto a quella scadenza, con l'intento di progettare un tracciato da più di 16 miliardi di euro in un mese, facendo la Valutazione d'impatto Ambientale, convincendo tutti i sindaci e le popolazioni.
Persino il sottosegretario Letta dichiara che «Il tracciato ancora non c'è» ma ciò non importa a quanti sono già pronti a festeggiare, il 23 luglio è giorno di paga!
Ma…
Ma il bando europeo per accedere ai finanziamenti è innanzitutto un falso problema perché non rappresenta il finanziamento dell'opera, (non più di 1 miliardo, considerando che ha a disposizione solo 5,7 miliardi per tutti i 30 progetti in gara), ed è destinato ai progetti che i governi presenteranno il 20 di luglio con tanto di tracciato definitivo, VIA, piano economico, copertura finanziaria verificabile. probabilmente un escamotage tecnico-politico verrà trovato e magari Prodi incasserà il si dalla UE, ma non andrà a modificare nulla dal punto di vista dell'opposizione sociale della Val di Susa. Ne abbiamo viste tante di giornate come questa dove i governi cantavano vittoria, e li abbiamo visti, l'unica volta che ci hanno provato sul serio, tornare a casa con le pive nel sacco, nonostante la presenza militare delle forze dell'ordine.


Il tracciato
Il nuovo tracciato non è altro che un misto dei vecchi presentati con una buona dose di fantasia, infatti è presentato in modo da accontentare tutti: pochi tunnel, linea storica utilizzata in parte, interramento, nessun buco nel Musinè, a Venaus e il passaggio da Orbassano e da corso Marche. Un tracciato che assomiglia un po’ ad uno slalom gigante, che aggira i paletti che il movimento ha messo nelle sue parole d'ordine, provando a "superare" i problemi legati alla salute (uranio e amianto), alla devastazione del territorio, al mega tunnel di Venaus, accontentando anche il sindaco di Torino Chiamparino ( da lui stesso definitosi "ultrà della tav") con il passaggio in corso Marche, e la presidente della regione Bresso con il passaggio da Orbassano. Insomma un tracciato "politico" che detta i punti basati sulla messa in difficoltà del movimento, demandando poi ai tecnici la realizzazione.
Una bella favola politica perché basata appunto sull'astratto, come la politica di palazzo ci insegna, visto che in tutto ciò non si parla mai della copertura finanziaria di qualsiasi tracciato: sui 16 miliardi preventivati che chissà, in un fantomatico corso d'opera, a quanti ammonteranno, 1 di questi miliardi potrebbe essere dato dalla Ue e il resto? Privati che investono nella costruzione non se ne sono mai presentati e quindi? Quindi è normale pensare che i capitali da investire saranno presi, o meglio sottratti da qualche altro bilancio pubblico inutile tipo TFR, Pensioni, Sanità o cosa?. Forse dalla ricerca, dalla scuola oppure anche dai trasporti pubblici, che anche se già adesso sono scandalosi, cari e dai bilanci in collasso, saranno notevolmente peggiorati per dar vita ad un'opera inutile. Già perché in tutto ciò l'utilità di un tale investimento non è ancora stato reso noto, né dai flussi di traffico merci e passeggeri, né dai mercati, né tantomeno dall'utilità trasportistica per l'Italia e per l'Europa. Il fantomatico corridoio 5 è e rimane una bufala mangiasoldi.


In movimento
Comunque una cosa c'è da dirla, il movimento no tav ha fatto paura al governo precedente e ne incute a quello attuale. La sua forza e la sua determinazione hanno fatto si che il vecchio tracciato, causa di rivolta fosse cancellato, rimodellandolo certo, ma mettendolo da parte. Venaus, luogo simbolo della lotta non vuole essere più nemmeno nominato dalla lobby del tav, perché evoca incubi fatti di barricate, pensionati ostili, popolo, tanto popolo, a liberare i suoi terreni dall'occupazione messa in atto dalle forze dell'ordine. Non si parla quasi più di Val Susa, ma si citano i progetti a sinistra o a destra della Dora, perché solo a nominare la Valle che Resiste, tornano agli occhi le centinaia di Tir bloccati sulle autostrade che portano in Francia. E questa potrebbe essere una vittoria, nostra, tutta nostra però così non è! E' una soddisfazione forse ma nulla di più, il movimento non si è mai posto il problema di mettersi a parlare di quante gallerie fare o di come farle, il movimento no tav della Valle di Sua nasce, cresce e lotta con la parola d'ordine No tav, e no tav sarà. Mille sono le opposizione tecniche al tracciato e mille sono i modi per smontare questa messa in scena. Si, perché qui ci troviamo di fronte ad un governo che pensa di accontentare sindaci e popolazione cambiando i tracciati e ricevendo gli amministratori nelle stanze della politica romana. Pensa di puntare tutto su un commissario straordinario, bravo non c'è che dire, che presiede un Osservatorio per convincerci su come fare il tav. Pensano che se non mandano la polizia sono più furbi di Berlusconi e noi ci sposteremo lasciandoli passare. Pensano questo, e credono di farlo buttando fumo negli occhi all'opinione pubblica non entrando mai nel merito delle situazioni reali. Proveranno a farlo probabilmente, coadiuvati dai partiti della coalizione, a dividerci, metterci l'uno contro l'altro e inserire il sospetto su possibili cambiamenti di rotta.
Proveranno a farlo ma il movimento ha i giusti anticorpi per respingerli, in tutte le maniere e in tutte le direzioni.


sarà dura!

comitato di lotta popolare no tav-Bussoleno
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